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Villa Franca Hotel Positano

Villa Romana di Positano

02/04/2021

Alla fine del I sec. a.C. il vallone che oggi ospita Positano, la sua spiaggia, e il microclima specialmente sano, diventa sede di una sfarzosa immensa villa d’ozio. Da tempo, i romani avevano scelto il Golfo di Napoli e Sorrento per edificare residenze dove trascorrere il tempo libero tra giardini, ricchi ambienti affrescati e spettacolari viste.

Da molto tempo, l’esistenza della villa era nota. Un addetto agli scavi borbonici di nome Karl Weber descriveva nel 1758 strutture con affreschi e mosaici presenti sotto la Chiesa madre. Matteo della Corte pensò di aver individuato l’abitazione di un potente liberto dell’imperatore Claudio, un certo Posides Claudi Caesaris, da cui sembra derivare il nome di Positano.

Intorno alla metà del I sec. d.C., la villa subiva un profondo restauro a causa del sisma del 62. Il terremoto divenne occasione per ridimensionare e decorare gli ambienti di rappresentanza, come le sale da pranzo ed il triclinium.

Sulle pareti, ricoperte con motivi dello stile pompeiano, potete ammirare architetture a più piani. Nella parte superiore la scenografia architettonica è parzialmente celata da una tenda con mostri marini, delfini e amorini in stucco. La zona centrale è decorata con pannelli monocromatici con eleganti ghirlande.

La lussuosa residenza fu danneggiata in modo irreversibile dall’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79dc che distrusse Pompei. La colonna eruttiva si innalzò nell’atmosfera per oltre venti chilometri, superando l’alta dorsale dei monti Lattari e ricadendo verso sud. Le forti piogge, che sempre si associano alle eruzioni, attivarono valanghe di fango che si ingrossarono verso il fondovalle e si consolidarono rapidamente. Poco dopo, valanghe di fango raggiunsero la villa facendo crollare solai e tetti

Le colonne del portico furono abbattute e trascinate all’interno del triclinio, mentre contro la parete nord si accumulava il materiale ligneo del soffitto, dei tramezzi e le impalcature dei restauri in corso. Questo accumulo ha protetto i resti di un armadio che conservava il vasellame bronzeo.

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