Alla fine del I sec. a.C. il vallone che oggi ospita Positano, la sua spiaggia, e il microclima specialmente sano, diventa sede di una sfarzosa immensa villa d’ozio. Da tempo, i romani avevano scelto il Golfo di Napoli e Sorrento per edificare residenze dove trascorrere il tempo libero tra giardini, ricchi ambienti affrescati e spettacolari viste.
Da molto tempo, l’esistenza della villa era nota. Un addetto agli scavi borbonici di nome Karl Weber descriveva nel 1758 strutture con affreschi e mosaici presenti sotto la Chiesa madre. Matteo della Corte pensò di aver individuato l’abitazione di un potente liberto dell’imperatore Claudio, un certo Posides Claudi Caesaris, da cui sembra derivare il nome di Positano.
Intorno alla metà del I sec. d.C., la villa subiva un profondo restauro a causa del sisma del 62. Il terremoto divenne occasione per ridimensionare e decorare gli ambienti di rappresentanza, come le sale da pranzo ed il triclinium.
Sulle pareti, ricoperte con motivi dello stile pompeiano, potete
ammirare architetture a più piani. Nella parte superiore la scenografia
architettonica è parzialmente celata da una tenda con mostri marini,
delfini e amorini in stucco. La zona centrale è decorata con pannelli
monocromatici con eleganti ghirlande.
La lussuosa residenza fu
danneggiata in modo irreversibile dall’eruzione del Vesuvio avvenuta nel
79dc che distrusse Pompei. La colonna eruttiva si innalzò
nell’atmosfera per oltre venti chilometri, superando l’alta dorsale dei
monti Lattari e ricadendo verso sud. Le forti piogge, che sempre si
associano alle eruzioni, attivarono valanghe di fango che si
ingrossarono verso il fondovalle e si consolidarono rapidamente. Poco
dopo, valanghe di fango raggiunsero la villa facendo crollare solai e
tetti
Le colonne del portico furono abbattute e trascinate
all’interno del triclinio, mentre contro la parete nord si accumulava il
materiale ligneo del soffitto, dei tramezzi e le impalcature dei
restauri in corso. Questo accumulo ha protetto i resti di un armadio che
conservava il vasellame bronzeo.